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TAXI COLLETTIVI

( Settembre 1997)

Un decreto legge del governo dell'Ulivo, dà la possibilità agli enti locali di istituire un servizio taxi collettivo meno caro del taxi normale Ci siamo arrivati. Come forse qualcuno di voi ricorderà, circa tre anni fà già circolava la proposta di istituire un taxi collettivo effettuato sotto concessione dai dipendenti dell'ATAC. Noi non sappiamo allo stato attuale delle cose, se il decreto legge partorito dal governo nasca dall'esigenza politica di accontentare i Verdi, Verdi che come ben sapete tendono in qualunque modo a diminuire il peso del trasporto privato ed incentivare quello pubblico. Non stiamo qui a disquisire sulla contraddizione di un gruppo politico che da una parte è integrato in un governo che dà incentivi economici per l'acquisto di mezzi atti al trasporto privato (rottamazione)e dall'altra si batte per evitare la circolazione delle auto private, ciò è parte della realtà del paese e la digeriamo fra le altre cose. Quindi il governo potrebbe aver accontentato in modo demagogico un gruppo politico alleato e la cosa potrebbe finire lì. Ritengo che l'iniziativa dell'Ulivo possa essere comunque pericolosa per il settore taxi. Dietro, per non fare al solito dietrologia, potrebbero esservi degli interessi di altra natura. Gli enti locali non riescono più a dare il servizio collettivo di persone (autobus) nei modi e nei tempi passati dove già non brillava di splendore. Essi sono costretti a ridurre il numero degli autobus in circolazione, ad eliminare i rami secchi (servizi notturni) e consequenzialmente a licenziare del personale. L'economia non perdona e l'Europa non ci attende. Il taxi collettivo gli risolverebbe qualche problema, sia pure in modo demagogico. I dipendenti in esubero, potrebbero ottenere una linea in concessione nei percorsi e negli orari che non sono convenienti per l'azienda di trasporto la quale si libererebbe dei rami morti e dei dipendenti in più. Secondo me però, il buon affare lo farà solo l'ATAC e non i suoi dipendenti i quali abbacinati dalle prospettive di guadagno di un lavoro autonomo non si faranno i conti reali sui costi inerenti il servizio che loro si apprestano a svolgere.