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l’amministrazione
comunale ad essere investita del problema. |
farsi carico del settore taxi. Non dimentichiamo che c’è
una legge costituzionale (la n.3 del 2001) che consente alle regioni,
in materia di trasporto persone, di legiferare in deroga alle leggi
nazionali. In soldini vuol dire che le tutele contro le società di
capitali previste per la nostra categoria dalla legge quadro 21/92,
possono essere modificate dalle regioni come e quando vogliono.Se
questa è la realtà, bisogna ammettere che le risposte date dalla
categoria sono state insufficienti fuorvianti. Ancora mi chiedo che
senso ha avuto, fare, su questo punto, uno sciopero locale,
circoscritto soltanto a Roma, quando la questione è di carattere
nazionale e probabilmente europeo.Speriamo almeno che, tra i numerosi
“sindacalisti”, ci sia stato qualcuno capace di dare risposte sia
all’Antitrust che all’Agenzia comunale, smontando pezzo per pezzo
le loro analisi fasulle con argomentazioni concrete e dettagliate.Ma
speriamo soprattutto che i tassisti comprendano che siamo arrivati al
capolinea. Le risposte sindacali anche se fossero all’altezza della
situazione (e secondo me non lo sono) ormai non possono più bastare.E’
ora di capire che certe battaglie si combattono anche con la nostra
capacità di sapersi rinnovare per offrire un servizio sempre più
efficiente, qualificato e trasparente.Per far questo c’è bisogno di
strutture economiche serie, competenti e ben organizzate.Saranno
capaci i tassisti di prendere in mano il proprio futuro e mandare a
quel paese i diversi azzeccagarbugli, falsi sensali e maneggioni che
pensano soltanto ad arricchirsi sulle loro spalle? |
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